“Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.”. (Mt.24,37-44)
Se
ne va il tempo, diceva Dante e l’uomo non se ne accorge.
“Fui
quod es, eris quod sum”
Queste
parole stanno scritte ai piedi di una tomba aristocratica in una chiesa di
Padova. La riflessione (certamente copiata da qualche autore medioevale) sembra
uscire dalla tomba: “Anch’io ero come te
(vivo); anche tu sarai come me
(morto)”, la scritta continuava con un ammonimento di cui ricordo solo il senso,
“medita dunque sul prosieguo della vita
che stai ora vivendo”.
Ora
dobbiamo solo decidere cosa fare per vivere bene; rincorrendo i soldi? Erasmo
da Rotterdam nel suo “Elogio della follia” diceva che è pazzia pure il
rincorrere i soldi e la saggezza del Qoelet ammonisce “Tutto è vanità”. Allora
un buon motivo per vivere bene, che alla fine è per il cristiano la grandezza e
bellezza della vita, è quanto raccomandava San Paolo ai cristiani di Galizia,
con estrema semplicità: “Mentre abbiamo
ancora tempo, cerchiamo di fare del bene”. (Gal. 6,10)
DOMENICA DELLE PALME, inizia la settimana santa. Papa Benedetto XVI : “Nell’eucarestia il Signore ci dona il suo corpo glorioso, e non carne da mangiare, e ci tocca interiormente con il suo essere, così che possiamo Leggi tutto…
Ancora sulla “Liturgia domenicale senza presbitero”. “Le Guide della celebrazione compiranno «solo e tutto ciò che concerne l’incarico ad essi affidato» (SC 28) e avranno cura di valorizzare e di coordinare tutte le ministerialità presenti Leggi tutto…
Domenica IV di Quaresima anno B Ancora sulla benedizione delle coppie irregolari. Per noi cristiani alla radice del problema c’è semplicemente il fatto che ai giorni nostri, lontani dal tempo delle sicurezze dottrinali su cui Leggi tutto…
Commento domenicale 01/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
I – Domenica di Avvento -anno A
“Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.”. (Mt.24,37-44)
Se ne va il tempo, diceva Dante e l’uomo non se ne accorge.
“Fui quod es, eris quod sum”
Queste parole stanno scritte ai piedi di una tomba aristocratica in una chiesa di Padova. La riflessione (certamente copiata da qualche autore medioevale) sembra uscire dalla tomba: “Anch’io ero come te (vivo); anche tu sarai come me (morto)”, la scritta continuava con un ammonimento di cui ricordo solo il senso, “medita dunque sul prosieguo della vita che stai ora vivendo”.
Ora dobbiamo solo decidere cosa fare per vivere bene; rincorrendo i soldi? Erasmo da Rotterdam nel suo “Elogio della follia” diceva che è pazzia pure il rincorrere i soldi e la saggezza del Qoelet ammonisce “Tutto è vanità”. Allora un buon motivo per vivere bene, che alla fine è per il cristiano la grandezza e bellezza della vita, è quanto raccomandava San Paolo ai cristiani di Galizia, con estrema semplicità: “Mentre abbiamo ancora tempo, cerchiamo di fare del bene”. (Gal. 6,10)
Buona domenica
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