“Il regno dei cieli è simile ad un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio…” (Mt.22,1-14)
In tutte le culture il pranzo, il banchetto, è un mezzo per esprimere amicizia, dialogo, intimità, gioia e Gesù era proprio un Rabbì che amava i banchetti.
Non era come suo cugino Giovanni che beveva solo acqua e mangiava cavallette abbrustolite e miele selvatico, quando capitava, e viveva di penitenza straordinaria sempre.
Una volta nel bel mezzo di un banchetto viene a mancare il vino e Gesù disse “facciamo festa, ancora vino”. Gesù stupisce sempre, mangiava con peccatori e prostitute, si faceva invitare a pranzo da amici benefattori ed poi da esattori delle tasse, e quella volta che non c’era di che mangiare ha moltiplicato i pani e i pesci, ma quando gli viene chiesto di risolvere il problema della fame del mondo “trasforma queste pietre in pane” Gesù risponde di no, non posso.
Il mistero della fame nel mondo, del male, è ancora tutto lì e il Signore con la sua morte in Croce ci dà una chiave per interpretarlo.
Ora ognuno di noi è chiamato a trasformare le “pietre” in pane: le pietre della nostra insensibilità, della nostra indifferenza, del nostro egoismo, della nostra mancanza di attenzione verso gli ultimi della terra.
IV Domenica dopo Pasqua -anno B In quel tempo, Gesù disse: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”. (Gv 10, 11-18) Questa Domenica è chiamata “La Domenica Leggi tutto…
II Domenica di Pasqua 2024 – Anno B. Valore teologico della “lettura”. “Celebrans et ministri, clerus et populus sedentes auscultant.” Questa norma uscita nel 1955 ebbe una larga risonanza nel mondo dei liturgisti e così Leggi tutto…
PASQUA 2024 “Questo è il mio corpo… questo è il calice del mio sangue”. “Come ad offrire nutrimento al corpo è l’atto di mangiare del pane e non semplicemente guardarlo, nello stesso modo occorre che Leggi tutto…
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Commento domenicale (15/10/2017)
Pubblicato da A B il
San Giuseppe, 15 Ottobre 2017
Domenica XXVIII del T.O.
“Il regno dei cieli è simile ad un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio…” (Mt.22,1-14)
In tutte le culture il pranzo, il banchetto, è un mezzo per esprimere amicizia, dialogo, intimità, gioia e Gesù era proprio un Rabbì che amava i banchetti.
Non era come suo cugino Giovanni che beveva solo acqua e mangiava cavallette abbrustolite e miele selvatico, quando capitava, e viveva di penitenza straordinaria sempre.
Una volta nel bel mezzo di un banchetto viene a mancare il vino e Gesù disse “facciamo festa, ancora vino”. Gesù stupisce sempre, mangiava con peccatori e prostitute, si faceva invitare a pranzo da amici benefattori ed poi da esattori delle tasse, e quella volta che non c’era di che mangiare ha moltiplicato i pani e i pesci, ma quando gli viene chiesto di risolvere il problema della fame del mondo “trasforma queste pietre in pane” Gesù risponde di no, non posso.
Il mistero della fame nel mondo, del male, è ancora tutto lì e il Signore con la sua morte in Croce ci dà una chiave per interpretarlo.
Ora ognuno di noi è chiamato a trasformare le “pietre” in pane: le pietre della nostra insensibilità, della nostra indifferenza, del nostro egoismo, della nostra mancanza di attenzione verso gli ultimi della terra.
BUONA DOMENICA
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