Commento domenicale 23/02/2020

Pubblicato da Edoardo Amadio il

Il commento di questa, VII Domenica T.O. anno A, è sul rito e liturgia della Messa.

Ogni domenica ascoltiamo il Vangelo, all’ambone il sacerdote termina la lettura con l’acclamazione Parola del Signore, alla quale tutti rispondono: Lode a te, o Cristo, poi il sacerdote bacia il libro, dicendo sottovoce: La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati. (Ordinamento generale del messale n. 134). Questa preghiera detta sottovoce, come altre durante la Messa, sono chiamate anche private, ma di privato non hanno nulla, nella Messa non c’è nulla di privato tutto è comunione di preghiera, tutto è liturgia. Mi viene in mente il lavabo con cui il Sacerdote si lava le mani prima dell’offertorio e dice sottovoce “il Signore mi mondi da ogni mia colpa” e lo dice anche per noi. E’ un secondo atto penitenziale, lo dice per se stesso per i suoi peccati e le sue colpe, ma anche per noi.

Le parole del rito ambrosiano sono ancora più illuminanti “Lavabo inter innocentes manus meas et cir-cumdabo altare tuum, Domine…, “lo voglio lavare le mie mani, o Signore, e rendermi simile a coloro che sono nell’innocenza, per essere degno di avvicinarmi al tuo altare, di ascoltare i tuoi sacri cantici e di narrare le tue meraviglie”.

Nella Messa tutto è liturgia e tutto parla del Signore .. non c’entra niente “l’igiene”.

Buona Domenica

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