“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano. A chi ti percuote la guancia porgi anche l’altra. Benedite coloro che vi maledicono. Dà a chiunque ti chiede.” (Lc. 6,27-38)
Il discorso è ancora più complesso di quello che appare alla prima lettura, nel senso che dobbiamo essere benevoli verso gli altri non in attesa che Dio li punisca, concetto di giustizia tutto umano, ma per imitare il Padre celeste che è misericordioso. La questione del perdono o non perdono per Gesù non si pone. Egli va molto avanti. Sembra insinuare che al perdono del nemico potevamo arrivare anche da noi facendo uso di buon senso e di ragionamento. Egli proietta i suoi insegnamenti verso traguardi molto più avanzati: amare, beneficare, benedire i nemici, pregare per loro.
Se il perdono può sembrare già un atto di eroismo; Gesù non gli accorda molto peso perchè vuole molto di più. Gesù non è venuto ad insegnare quello che già gli uomini sanno e fanno: salutare chi saluta e prestare a chi rende…etc. E’ venuto a spostare in avanti i traguardi dei rapporti umani, a scoprire orizzonti nuovi.
Ha detto quello che altri non avevano il coraggio di dire,
lasciandosi alle spalle le belle massime.
IV Domenica dopo Pasqua -anno B In quel tempo, Gesù disse: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”. (Gv 10, 11-18) Questa Domenica è chiamata “La Domenica Leggi tutto…
II Domenica di Pasqua 2024 – Anno B. Valore teologico della “lettura”. “Celebrans et ministri, clerus et populus sedentes auscultant.” Questa norma uscita nel 1955 ebbe una larga risonanza nel mondo dei liturgisti e così Leggi tutto…
PASQUA 2024 “Questo è il mio corpo… questo è il calice del mio sangue”. “Come ad offrire nutrimento al corpo è l’atto di mangiare del pane e non semplicemente guardarlo, nello stesso modo occorre che Leggi tutto…
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Commento domenicale 24/02/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
VII Domenica T.O. anno C
“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano. A chi ti percuote la guancia porgi anche l’altra. Benedite coloro che vi maledicono. Dà a chiunque ti chiede.” (Lc. 6,27-38)
Il discorso è ancora più complesso di quello che appare alla prima lettura, nel senso che dobbiamo essere benevoli verso gli altri non in attesa che Dio li punisca, concetto di giustizia tutto umano, ma per imitare il Padre celeste che è misericordioso. La questione del perdono o non perdono per Gesù non si pone. Egli va molto avanti. Sembra insinuare che al perdono del nemico potevamo arrivare anche da noi facendo uso di buon senso e di ragionamento. Egli proietta i suoi insegnamenti verso traguardi molto più avanzati: amare, beneficare, benedire i nemici, pregare per loro.
Se il perdono può sembrare già un atto di eroismo; Gesù non gli accorda molto peso perchè vuole molto di più. Gesù non è venuto ad insegnare quello che già gli uomini sanno e fanno: salutare chi saluta e prestare a chi rende…etc. E’ venuto a spostare in avanti i traguardi dei rapporti umani, a scoprire orizzonti nuovi.
Ha detto quello che altri non avevano il coraggio di dire, lasciandosi alle spalle le belle massime.
Buona domenica
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