“guari’ molti malati” Mc. 1,29-39
Un terzo circa del Vangelo parla di Gesù che si prende cura dei malati. La venuta di Gesù ha portato una grande novità; un tempo si pensava che la malattia fosse in qualche modo legata al peccato, quindi ad un intervento diretto divino; ora con Gesù prima della legge, prima del peccato, viene l’uomo, Gesù è morto in croce per condividere, da vero uomo, l’assurdità del male.
Nel Vangelo di Giovanni si legge che quando i discepoli vedono un uomo “cieco dalla nascita” chiedono a Gesù se “ha peccato lui o i suoi genitori perché sia nato cieco” (Gv.9, 1-3). Gesù con la sua risposta esclude categoricamente alcun collegamento tra infermità sofferenza e peccato “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv.9,3). Escludendo la relazione peccato-castigo divino Gesù esclude altrettanto categoricamente qualsiasi intervento di Dio nella malattia.
Gesù non chiede agli infermi di accettare la loro malattia, di offrire a Dio le proprie sofferenze per salvare l’umanità peccatrice, ma lui si offre al malato per curarlo e guarirlo “guarì molti malati”. Gesù semplicemente guarisce. IL BENE DELL’UOMO è per Gesù perfino più importante dell’ubbidienza alla legge divina, il sabato, (divina perché Dio stesso ha voluto e rispettato il sabato) e per restituire vita agli infermi Gesù ha messo in pericolo la sua: “Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato” (Gv 5,16).
E noi cosa possiamo fare? Sappiamo che il malato ha bisogno di cure, ma anche di speranza e di amore, non bisogna lasciare il malato nella solitudine; il giudizio finale sarà anche su questo: “Ero malato e mi avete visitato”: come cristiani dobbiamo farlo, non è un favore che ci viene chiesto: è un dovere. Altra cosa che può fare il malato è pregare “La preghiera è la migliore arma che abbiamo” ha detto Papa Francesco e pure noi dobbiamo pregare per loro “Signore colui che ami è malato!”.
Buona Domenica
V DOMENICA Quaresima Anno A “Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”. (Gv 11,1-45) Leggi tutto…
IV DOMENICA Quaresima Anno A Alcuni farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero; “Siamo ciechi anche noi?”. (Gv 9,1-41) Oggi Giovanni ci racconta del cieco nato e dell’ostilità apposta dai farisei Leggi tutto…
III DOMENICA Quaresima Anno A “ ..le dice Gesù: “dammi da bere” ..Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai, tu che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Leggi tutto…
Commento domenicale 04/02/2018
Pubblicato da Edoardo Amadio il
04/02/2018 DOMENICA QUINTA TEMPO ORDINARIO
“guari’ molti malati” Mc. 1,29-39
Un terzo circa del Vangelo parla di Gesù che si prende cura dei malati. La venuta di Gesù ha portato una grande novità; un tempo si pensava che la malattia fosse in qualche modo legata al peccato, quindi ad un intervento diretto divino; ora con Gesù prima della legge, prima del peccato, viene l’uomo, Gesù è morto in croce per condividere, da vero uomo, l’assurdità del male.
Nel Vangelo di Giovanni si legge che quando i discepoli vedono un uomo “cieco dalla nascita” chiedono a Gesù se “ha peccato lui o i suoi genitori perché sia nato cieco” (Gv.9, 1-3). Gesù con la sua risposta esclude categoricamente alcun collegamento tra infermità sofferenza e peccato “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv.9,3). Escludendo la relazione peccato-castigo divino Gesù esclude altrettanto categoricamente qualsiasi intervento di Dio nella malattia.
Gesù non chiede agli infermi di accettare la loro malattia, di offrire a Dio le proprie sofferenze per salvare l’umanità peccatrice, ma lui si offre al malato per curarlo e guarirlo “guarì molti malati”. Gesù semplicemente guarisce. IL BENE DELL’UOMO è per Gesù perfino più importante dell’ubbidienza alla legge divina, il sabato, (divina perché Dio stesso ha voluto e rispettato il sabato) e per restituire vita agli infermi Gesù ha messo in pericolo la sua: “Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato” (Gv 5,16).
E noi cosa possiamo fare? Sappiamo che il malato ha bisogno di cure, ma anche di speranza e di amore, non bisogna lasciare il malato nella solitudine; il giudizio finale sarà anche su questo: “Ero malato e mi avete visitato”: come cristiani dobbiamo farlo, non è un favore che ci viene chiesto: è un dovere. Altra cosa che può fare il malato è pregare “La preghiera è la migliore arma che abbiamo” ha detto Papa Francesco e pure noi dobbiamo pregare per loro “Signore colui che ami è malato!”.
Buona Domenica
Articoli correlati
Commenti domenicali
Commento domenicale 26/03/2023
V DOMENICA Quaresima Anno A “Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”. (Gv 11,1-45) Leggi tutto…
Commenti domenicali
Commento domenicale 19/03/2023
IV DOMENICA Quaresima Anno A Alcuni farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero; “Siamo ciechi anche noi?”. (Gv 9,1-41) Oggi Giovanni ci racconta del cieco nato e dell’ostilità apposta dai farisei Leggi tutto…
Commenti domenicali
Commento domenicale 12/03/2023
III DOMENICA Quaresima Anno A “ ..le dice Gesù: “dammi da bere” ..Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai, tu che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Leggi tutto…