“Signore .. tu fai ritornare l’uomo in polvere..” (Salmo 89)
Che sia Dio oppure l’uomo (che ne
è capace) oppure sia una funzione inscritta nella materia stessa a interrompere
la “Storia dell’uomo”, oggi può interessare solo la speculazione filosofica,
cioè non interessa proprio.
In questo mondo post moderno o secolarizzato, l’orizzonte di senso sta solo nell’ora, adesso, quindi della fine del mondo e della fine della mia stessa vita e con essa il dubbio di un giudizio sulla propria vita, sentimento squisitamente religioso, non è priorità, o meglio proprio non interessa.
E’ in atto una inedita
marginalità del religioso che per un cristiano appena impegnato non è facile da
mandare giù.
L’estraneità da parte delle nuove
generazioni a tutto un mondo di riti, miti, parole, comportamenti cristiani,
lascia quasi senza fiato, non è passato nemmeno il messaggio che il
cristianesimo è una religione della coscienza e della vita.
Diceva Renè Malraux, pensatore
francese del secolo scorso: “Il prossimo secolo sarà il secolo delle religioni
oppure non lo sarà affatto.”
E’ un cambiamento epocale che non
riconosce al messaggio cristiano alcun valore e significato.
Anche se occorre lasciar tramontare ciò che tramonta, noi aggrappiamoci al Vangelo, alle parole di Gesù: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. (Lc.21,29)
Domenica XXVI T. O. anno A “Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore, ma non andò. Rivoltosi al secondo gli disse Leggi tutto…
Domenica XXV T.O. anno A “..nel ritirarlo (il salario per il lavoro fatto) però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il Leggi tutto…
Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…
Commento domenicale 04/08/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Domenica XVIII T.O. Anno C
“Signore .. tu fai ritornare l’uomo in polvere..” (Salmo 89)
Che sia Dio oppure l’uomo (che ne è capace) oppure sia una funzione inscritta nella materia stessa a interrompere la “Storia dell’uomo”, oggi può interessare solo la speculazione filosofica, cioè non interessa proprio.
In questo mondo post moderno o secolarizzato, l’orizzonte di senso sta solo nell’ora, adesso, quindi della fine del mondo e della fine della mia stessa vita e con essa il dubbio di un giudizio sulla propria vita, sentimento squisitamente religioso, non è priorità, o meglio proprio non interessa.
E’ in atto una inedita marginalità del religioso che per un cristiano appena impegnato non è facile da mandare giù.
L’estraneità da parte delle nuove generazioni a tutto un mondo di riti, miti, parole, comportamenti cristiani, lascia quasi senza fiato, non è passato nemmeno il messaggio che il cristianesimo è una religione della coscienza e della vita.
Diceva Renè Malraux, pensatore francese del secolo scorso: “Il prossimo secolo sarà il secolo delle religioni oppure non lo sarà affatto.”
E’ un cambiamento epocale che non riconosce al messaggio cristiano alcun valore e significato.
Anche se occorre lasciar tramontare ciò che tramonta, noi aggrappiamoci al Vangelo, alle parole di Gesù: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. (Lc.21,29)
Buona domenica
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Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…