Commento domenicale 08/04/2018

Pubblicato da Edoardo Amadio il

II DOMENICA DI PASQUA
“.. Gesù gli disse: Perché hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno.” (Gv. 20,19-31)
Ma perché noi diciamo “mio Signore, mio Dio” cioè crediamo pur non avendo visto? La risposta è di San Giovanni: “Chiunque dice che Cristo è il Signore, viene da Dio.” (1Gv,5) quindi la fede inizialmente viene da Dio; è un dono. Nessuno di noi ha mai visto il Cristo Risorto, e la nostra fede pasquale è fondata sulla testimonianza degli apostoli “quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi perché anche voi siate in comunione con noi” (1Gv. 1,3) Gli apostoli tutti, come Tommaso, hanno creduto dopo averlo visto e ascoltato nell’evidenza del fatto storico. La nostra fede, oggi, anche se ha un fondamento sicuro, storico, manca, tuttavia della visione, proprio per questo, il nostro credere senza vedere è beatitudine di fede.
Possiamo anche sottoscrivere la sincerità dei testimoni, gli apostoli, non dubitare dell’autenticità delle parole dei testimoni possiamo pure definire la loro testimonianza un fatto storico reale effettivamente accaduto, ma tutto questo non prova nulla del “fatto Gesù”, come dice Tommaso “Mio signore mio Dio” perché questo non è un fatto storico, e nessuno ha accesso ad un tale avvenimento al di fuori della fede, con metodi storici.
Ma che cos’è la fede? Fede è credere che Gesù risorto è vivo ed è presente nella storia dell’uomo e, nei momenti felici e meno felici della tua vita non ti senti mai solo perché ti è sempre accanto: Signore dacci la fede!
Buona Domenica

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