“Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri ,,” (Is. 58,7-10)
Ormai
anche da noi c’è un coro: “portali a casa
tua”.
Chi
dice così ha ragione perché noi cristiani qualcosa dobbiamo fare, anche se non
proprio portarsi qualche migrante in casa, e l’unica cosa che tutti dobbiamo
condannare è il silenzio.
La
parola “poveri” nel nostro ricco mondo occidentale provoca quello che provocava
nei romani antichi il grido “barbari” e così i romani si affannavano a costruire
muraglie, inviavano eserciti a tenere a bada i “barbari”; noi facciamo la
stessa cosa riguardo i poveri e il povero di oggi che è il migrante. E’ la storia che si ripete? paura della messa
in discussione del proprio status economico? indifferenza alla miseria altrui
che si ritiene scontata ed inevitabile? ma per il cristiano dovrebbe essere una
parte di storia che non dovrebbe mai vivere.
Quelle
persone lacere, bisognose di un po’ di pane e solidarietà, che pedantemente ci
tendono la mano, ero io, dice il Signore, “ERO IO!”
Rito e liturgia. I primi cristiani orgogliosamente dicevano: “noi non abbiamo né templi né altari”, se poi venne accettata la parola “altare” è perché il corpo di Cristo sacrificato sulla croce (unico vero altare storico) Leggi tutto…
II° DOMENICA DI PASQUA Anno B Che fare di Domenica nel giorno del Signore? Ce lo dice Alessandro Manzoni con una semplicità, umanità e fede nella provvidenza che danno il senso pieno del vivere del Leggi tutto…
Pasqua significa “passaggio” ed è il ricordo del passaggio del Mar Rosso, LA SALVEZZA PER GLI EBREI , perché mentre loro passavano all’asciutto attraverso il mare, l’esercito del faraone veniva coperto dalle acque. Questo è Leggi tutto…
Commento domenicale 09/02/2020
Pubblicato da Edoardo Amadio il
V DOMENICA T.O. – anno A
“Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri ,,” (Is. 58,7-10)
Ormai anche da noi c’è un coro: “portali a casa tua”.
Chi dice così ha ragione perché noi cristiani qualcosa dobbiamo fare, anche se non proprio portarsi qualche migrante in casa, e l’unica cosa che tutti dobbiamo condannare è il silenzio.
La parola “poveri” nel nostro ricco mondo occidentale provoca quello che provocava nei romani antichi il grido “barbari” e così i romani si affannavano a costruire muraglie, inviavano eserciti a tenere a bada i “barbari”; noi facciamo la stessa cosa riguardo i poveri e il povero di oggi che è il migrante. E’ la storia che si ripete? paura della messa in discussione del proprio status economico? indifferenza alla miseria altrui che si ritiene scontata ed inevitabile? ma per il cristiano dovrebbe essere una parte di storia che non dovrebbe mai vivere.
Quelle persone lacere, bisognose di un po’ di pane e solidarietà, che pedantemente ci tendono la mano, ero io, dice il Signore, “ERO IO!”
Buona domenica
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