“Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri ,,” (Is. 58,7-10)
Ormai
anche da noi c’è un coro: “portali a casa
tua”.
Chi
dice così ha ragione perché noi cristiani qualcosa dobbiamo fare, anche se non
proprio portarsi qualche migrante in casa, e l’unica cosa che tutti dobbiamo
condannare è il silenzio.
La
parola “poveri” nel nostro ricco mondo occidentale provoca quello che provocava
nei romani antichi il grido “barbari” e così i romani si affannavano a costruire
muraglie, inviavano eserciti a tenere a bada i “barbari”; noi facciamo la
stessa cosa riguardo i poveri e il povero di oggi che è il migrante. E’ la storia che si ripete? paura della messa
in discussione del proprio status economico? indifferenza alla miseria altrui
che si ritiene scontata ed inevitabile? ma per il cristiano dovrebbe essere una
parte di storia che non dovrebbe mai vivere.
Quelle
persone lacere, bisognose di un po’ di pane e solidarietà, che pedantemente ci
tendono la mano, ero io, dice il Signore, “ERO IO!”
06/07/2025 XIV Domenica T.O. anno C “Andate …io vi mando in mezzo ai lupi.” (Lc 10,3) E’ inutile negarlo, nell’uomo e in forma trasversale a tutti i popoli, si è imposta con una profonda coerenza Leggi tutto…
15/06/2025 SANTISSIMA TRINITA’ anno C Dopo il commento di Domenica scorsa 08/06/2025, oggi un secondo commento sul versetto del Salmo 51 (50) Miserere. “Nel peccato sono stato generato da mia madre..” Sal 51 (50) Peccato Leggi tutto…
08/06/2025 PENTECOSTE anno C Oggi il commento è su un versetto di un salmo. “Nel peccato sono stato generato da mia madre..” (Sal 50) Per l’ebreo ogni momento della vita era in relazione con la Leggi tutto…
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Commento domenicale 09/02/2020
Pubblicato da Edoardo Amadio il
V DOMENICA T.O. – anno A
“Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri ,,” (Is. 58,7-10)
Ormai anche da noi c’è un coro: “portali a casa tua”.
Chi dice così ha ragione perché noi cristiani qualcosa dobbiamo fare, anche se non proprio portarsi qualche migrante in casa, e l’unica cosa che tutti dobbiamo condannare è il silenzio.
La parola “poveri” nel nostro ricco mondo occidentale provoca quello che provocava nei romani antichi il grido “barbari” e così i romani si affannavano a costruire muraglie, inviavano eserciti a tenere a bada i “barbari”; noi facciamo la stessa cosa riguardo i poveri e il povero di oggi che è il migrante. E’ la storia che si ripete? paura della messa in discussione del proprio status economico? indifferenza alla miseria altrui che si ritiene scontata ed inevitabile? ma per il cristiano dovrebbe essere una parte di storia che non dovrebbe mai vivere.
Quelle persone lacere, bisognose di un po’ di pane e solidarietà, che pedantemente ci tendono la mano, ero io, dice il Signore, “ERO IO!”
Buona domenica
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