“Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti
quelli che erano con lui per la pesca (miracolosa) che avevano fatto.”
Pienezza
di libertà è provare stupore difronte l’ignoto, esperienza della pura e forte
alterità oltre le cose, stupore nel provare meraviglia
di sapere di non poter possedere l’altro o meglio il totalmente altro che è Dio
stesso.
Meraviglia è, dunque, sapere di avere a che fare con l’ignoto
indeducibile e irriducibile alla nostra presa, stupore è l’esperienza l’inquietudine
dell’ignoto inafferrabile, è riconoscere che nulla nessuna conoscenza risolve
in sé gli abissi divini ed è quanto la fede chiede alla ragione di rispettare.
Questo “altro” il credente lo vive non soltanto nella forma di un ascolto, atteggiamento intellettuale, ma anche nella preghiera, esperienza “mistica”, perché data dall’alto, alla presenza dell’Altro che viene a noi nella fede. Stupore è stare su quella soglia, dove timore e tremore si uniscono a meraviglia e stupore.
“Signore sei veramente un Dio nascosto.” (Is.45,15)
IV Domenica dopo Pasqua -anno B In quel tempo, Gesù disse: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”. (Gv 10, 11-18) Questa Domenica è chiamata “La Domenica Leggi tutto…
II Domenica di Pasqua 2024 – Anno B. Valore teologico della “lettura”. “Celebrans et ministri, clerus et populus sedentes auscultant.” Questa norma uscita nel 1955 ebbe una larga risonanza nel mondo dei liturgisti e così Leggi tutto…
PASQUA 2024 “Questo è il mio corpo… questo è il calice del mio sangue”. “Come ad offrire nutrimento al corpo è l’atto di mangiare del pane e non semplicemente guardarlo, nello stesso modo occorre che Leggi tutto…
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Commento domenicale 10/02/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Dal Vangelo secondo Luca. (5,1-11)
“Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui per la pesca (miracolosa) che avevano fatto.”
Pienezza di libertà è provare stupore difronte l’ignoto, esperienza della pura e forte alterità oltre le cose, stupore nel provare meraviglia di sapere di non poter possedere l’altro o meglio il totalmente altro che è Dio stesso.
Meraviglia è, dunque, sapere di avere a che fare con l’ignoto indeducibile e irriducibile alla nostra presa, stupore è l’esperienza l’inquietudine dell’ignoto inafferrabile, è riconoscere che nulla nessuna conoscenza risolve in sé gli abissi divini ed è quanto la fede chiede alla ragione di rispettare.
Questo “altro” il credente lo vive non soltanto nella forma di un ascolto, atteggiamento intellettuale, ma anche nella preghiera, esperienza “mistica”, perché data dall’alto, alla presenza dell’Altro che viene a noi nella fede. Stupore è stare su quella soglia, dove timore e tremore si uniscono a meraviglia e stupore.
“Signore sei veramente un Dio nascosto.” (Is.45,15)
Buona Domenica
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