“..ma i giudei mormoravano di lui perché aveva detto “Io sono il pane disceso dal cielo” e dicevano “Non è costui Gesù il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può allora dire “Sono disceso dal cielo?”.
(Gv.6,24-35)
La logica è ineccepibile …come può dire “io sono il pane disceso dal cielo?”; ma come allora anche oggi questa spicciola coerenza intellettuale è un limite per la mente, soprattutto per chi attraverso di essa, tacita la coscienza.
E’ facile sentirsi cristiani nel non mangiare la carne di venerdì o per la frequenza alla S.Messa domenicale, contrariamente ai valori cristiani dell’amore o del essere miti ed umili di cuore ed altri che non si possono misurare.
Allora è difficile essere cristiani! No! Il difficile è riconoscersi uomo come essere spirituale, e vedere e vivere la spiritualità, quello che S.Paolo dice “sento che devo fare il bene e mi ritrovo a fare il male”. E’ difficile, si sa, saper vivere bene le relazioni con gli altri anche per i limiti ineliminabili del proprio io che ti impediscono di leggere dentro gli altri e di farsi leggere.
Essere uomo di fede, poi, non dipende tutto da noi perché è un dono, e tu, se ce l’hai, tienila stretta la fede, perchè hai qualcosa in più.
II° DOMENICA DI QUARESIMA Anno B Non ammazzare tuo figlio perché non è “tuo”. Il racconto di Abramo ed Isacco, della prima lettura di oggi, confesso di non averlo mai apprezzato o capito fino in Leggi tutto…
I Domenica di Quaresima anno B E’ Quaresima e il pensiero va a quell’impegno di vita che più ci contraddistingue come cristiani; il perdono. A noi cristiani ci è chiesto di perdonare settanta volte sette Leggi tutto…
Domenica V – T.O.B Oggi commentiamo il metodo di procedere di Mancuso, nella sua tesi su Gesù, autore richiamato da Don Stefano nell’omelia di domenica 24 Gennaio (che possiamo leggere qui, come ogni sua omelia Leggi tutto…
Commento domenicale 12/08/2018
Pubblicato da Edoardo Amadio il
XIX Domenica T.O. ANNO B
Religione, luogo dell’utopia e del paradosso.
“..ma i giudei mormoravano di lui perché aveva detto “Io sono il pane disceso dal cielo” e dicevano “Non è costui Gesù il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può allora dire “Sono disceso dal cielo?”.
(Gv.6,24-35)
La logica è ineccepibile …come può dire “io sono il pane disceso dal cielo?”; ma come allora anche oggi questa spicciola coerenza intellettuale è un limite per la mente, soprattutto per chi attraverso di essa, tacita la coscienza.
E’ facile sentirsi cristiani nel non mangiare la carne di venerdì o per la frequenza alla S.Messa domenicale, contrariamente ai valori cristiani dell’amore o del essere miti ed umili di cuore ed altri che non si possono misurare.
Allora è difficile essere cristiani! No! Il difficile è riconoscersi uomo come essere spirituale, e vedere e vivere la spiritualità, quello che S.Paolo dice “sento che devo fare il bene e mi ritrovo a fare il male”. E’ difficile, si sa, saper vivere bene le relazioni con gli altri anche per i limiti ineliminabili del proprio io che ti impediscono di leggere dentro gli altri e di farsi leggere.
Essere uomo di fede, poi, non dipende tutto da noi perché è un dono, e tu, se ce l’hai, tienila stretta la fede, perchè hai qualcosa in più.
Buona domenica.
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