E’ la
settimana santa e noi oggi ci soffermiamo sul giovedì santo; l’istituzione
dell’Eucarestia.
Una domanda
che possiamo porci è se l’eucarestia è in primo luogo un convito o un
sacrificio e se l’altare di conseguenza è una mensa, una tavola apparecchiata con
il pane ed il vino, o luogo del memoriale del sacrificio di Cristo corpo
spezzato e sangue versato.
Diciamo che
le due cose coesistono e non si possono scindere. Non si può negare però che
all’origine rituale della messa c’è la cena del Signore e la forma
dell’eucarestia è quella di un convito.
Il Concilio
giustifica il recupero dell’antica tradizione nel rispetto dell’originario
significato dell’altare quale mensa per tutti i fedeli; è il senso di aver posto l’altare, e il
sacerdote a presiedere, rivolto verso il popolo.
Se poi
abbiamo sei giorni per sottolineare il senso del peccato, del penitente e del
perdono per il sangue del Signore, la Domenica giorno della risurrezione in cui
tutti i fedeli stanno in piedi, facciamo “festa”
attorno a quella mensa, mettiamoci un mazzetto di primavere su quell’altare.
P.s. L’altare è il simbolo di Cristo per questo
facciamo l’inchino quando ci passiamo davanti e il sacerdote lo bacia
all’inizio della Messa, è come se baciasse la croce.
II° DOMENICA DI QUARESIMA Anno B Non ammazzare tuo figlio perché non è “tuo”. Il racconto di Abramo ed Isacco, della prima lettura di oggi, confesso di non averlo mai apprezzato o capito fino in Leggi tutto…
I Domenica di Quaresima anno B E’ Quaresima e il pensiero va a quell’impegno di vita che più ci contraddistingue come cristiani; il perdono. A noi cristiani ci è chiesto di perdonare settanta volte sette Leggi tutto…
Domenica V – T.O.B Oggi commentiamo il metodo di procedere di Mancuso, nella sua tesi su Gesù, autore richiamato da Don Stefano nell’omelia di domenica 24 Gennaio (che possiamo leggere qui, come ogni sua omelia Leggi tutto…
Commento domenicale 14/04/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
E’ la Domenica delle palme. (Lc.22,14-23,56)
E’ la settimana santa e noi oggi ci soffermiamo sul giovedì santo; l’istituzione dell’Eucarestia.
Una domanda che possiamo porci è se l’eucarestia è in primo luogo un convito o un sacrificio e se l’altare di conseguenza è una mensa, una tavola apparecchiata con il pane ed il vino, o luogo del memoriale del sacrificio di Cristo corpo spezzato e sangue versato.
Diciamo che le due cose coesistono e non si possono scindere. Non si può negare però che all’origine rituale della messa c’è la cena del Signore e la forma dell’eucarestia è quella di un convito.
Il Concilio giustifica il recupero dell’antica tradizione nel rispetto dell’originario significato dell’altare quale mensa per tutti i fedeli; è il senso di aver posto l’altare, e il sacerdote a presiedere, rivolto verso il popolo.
Se poi abbiamo sei giorni per sottolineare il senso del peccato, del penitente e del perdono per il sangue del Signore, la Domenica giorno della risurrezione in cui tutti i fedeli stanno in piedi, facciamo “festa” attorno a quella mensa, mettiamoci un mazzetto di primavere su quell’altare.
P.s. L’altare è il simbolo di Cristo per questo facciamo l’inchino quando ci passiamo davanti e il sacerdote lo bacia all’inizio della Messa, è come se baciasse la croce.
Buona Domenica
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