Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
Verso quale comunità Chiesa stiamo andando? C’è uno sforzo grande della Chiesa per “essere nel mondo” si parla di pace, di migranti, di ecologia, di natura ..un parlare che in realtà lascia il mondo indifferente. Leggi tutto…
II Domenica T.O.B “Rabbi, che tradotto vuol dire maestro, dove dimori?” (Gv.135-42) I cristiani devono aver preso sul serio le parole di Gesù alla samaritana: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su Leggi tutto…
Commento domenicale 10/01/2021: Battesimo del Signore Non possiamo ora non parlare del mosaico che sovrasta il Battistero della nostra bella chiesa di San Giuseppe. E’ una riproduzione artistica di alcuni racconti biblici: . C’è una Leggi tutto…
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Commento domenicale 15/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
TERZA DOMENICA DI AVVENTO anno A
Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
Buona domenica
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IL MOSAICO DEL NOSTRO BATTISTERO
Commento domenicale 10/01/2021: Battesimo del Signore Non possiamo ora non parlare del mosaico che sovrasta il Battistero della nostra bella chiesa di San Giuseppe. E’ una riproduzione artistica di alcuni racconti biblici: . C’è una Leggi tutto…