Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
Domenica XXV T.O. anno A “..nel ritirarlo (il salario per il lavoro fatto) però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il Leggi tutto…
Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…
Domenica XXIII T.O. anno A I giovani la sessualità e la coppia. La sessualità è ansia vitale, è aspettativa di vita, è una insaziabile voglia di libertà, di novità, di creatività. Le attese dei giovani Leggi tutto…
Commento domenicale 15/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
TERZA DOMENICA DI AVVENTO anno A
Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
Buona domenica
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Domenica XXIII T.O. anno A I giovani la sessualità e la coppia. La sessualità è ansia vitale, è aspettativa di vita, è una insaziabile voglia di libertà, di novità, di creatività. Le attese dei giovani Leggi tutto…