Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
V DOMENICA Quaresima Anno A “Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”. (Gv 11,1-45) Leggi tutto…
IV DOMENICA Quaresima Anno A Alcuni farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero; “Siamo ciechi anche noi?”. (Gv 9,1-41) Oggi Giovanni ci racconta del cieco nato e dell’ostilità apposta dai farisei Leggi tutto…
III DOMENICA Quaresima Anno A “ ..le dice Gesù: “dammi da bere” ..Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai, tu che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Leggi tutto…
Commento domenicale 15/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
TERZA DOMENICA DI AVVENTO anno A
Alla fine di ogni Lettura della S.Messa il lettore proclama: “Parola di Dio”.
In principio era la “Parola” dice Giovanni nel “prologo” del suo Vangelo, un maestoso inno che esalta l’incarnazione del Logos cioè della parola perfetta e suprema di Dio: il FIGLIO.
Il Signore da infinito si è fatto bambino (è Natale!), lui che è al di fuori di ogni tempo si è fatto storia per l’amore dell’uomo; Dio é “parola” una cosa così piccola che appena pronunciata è già finita.
Per l’uomo la parola sta a significare che non siamo il fondamento di noi stessi, parola è differenziazione è alterità è comunione è relazione è liberazione dal desiderio di morte del possesso; la parola infrange il cerchio del simile a sé, dell’autosufficienza. Siamo fatti ad immagine di Dio e là dove l’uomo perde la parola e con essa la relazione con l’altro, che poi Gesù chiamerà “amore”, Dio non c’è più e non c’è nemmeno l’uomo . Ora pensiamo come spesso viene gettata volgarmente in faccia al nemico, al rivale, al diverso … per un utilitarismo economico spacciato per evoluzionismo sociale perdendo così quella sua spiritualità capace di dare voce all’essere umano.
Buona domenica
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III DOMENICA Quaresima Anno A “ ..le dice Gesù: “dammi da bere” ..Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai, tu che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Leggi tutto…