C’è chi singolarmente vive per la propria consolazione; ci sono
anche molti che vivono pensando al proprio “prima noi”.
Il Signore non ci vuole tutti poveri semmai ci vorrebbe tutti ricchi,
e il “dacci oggi il pane quotidiano”,
che ci ha insegnato a pregare, vale per tutti, e il “Guai” ai ricchi, e noi
nell’occidente ricco siamo tutti ricchi, è lo sdegno per la giustizia violata, sdegno per coloro che non
vogliono nemmeno vedere accanto a sé il povero o nemmeno si accorgono di lui.
Oggi si parla di accoglienza, spesso negata e disprezzata. “Sono forse io
il custode di mio fratello?” rispondeva Caino a Dio che gli
chiedeva di suo fratello Abele.
Certo Caino.
Per Levinas filosofo ebreo del secolo scorso in questa domanda,
“sono
forse io il custode di mio fratello?” che di fatto presuppone che
l’altro non ci riguardi, troviamo l’origine della moralità e quindi dell’immoralità.
Domenica XXVI T. O. anno A “Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore, ma non andò. Rivoltosi al secondo gli disse Leggi tutto…
Domenica XXV T.O. anno A “..nel ritirarlo (il salario per il lavoro fatto) però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il Leggi tutto…
Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…
Commento domenicale 17/02/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc. 6,17.20-26)
“Beati voi poveri … guai a voi ricchi”
C’è chi singolarmente vive per la propria consolazione; ci sono anche molti che vivono pensando al proprio “prima noi”.
Il Signore non ci vuole tutti poveri semmai ci vorrebbe tutti ricchi, e il “dacci oggi il pane quotidiano”, che ci ha insegnato a pregare, vale per tutti, e il “Guai” ai ricchi, e noi nell’occidente ricco siamo tutti ricchi, è lo sdegno per la giustizia violata, sdegno per coloro che non vogliono nemmeno vedere accanto a sé il povero o nemmeno si accorgono di lui.
Oggi si parla di accoglienza, spesso negata e disprezzata. “Sono forse io il custode di mio fratello?” rispondeva Caino a Dio che gli chiedeva di suo fratello Abele.
Certo Caino.
Per Levinas filosofo ebreo del secolo scorso in questa domanda, “sono forse io il custode di mio fratello?” che di fatto presuppone che l’altro non ci riguardi, troviamo l’origine della moralità e quindi dell’immoralità.
Buona domenica
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Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…