Commento domenicale 17/03/2019

Pubblicato da Edoardo Amadio il

La TRASFIGURAZIONE    (Lc.9.28b-36)

“..In quel tempo Gesù prese Pietro Giacomo e Giovanni e salì sul monte .. e là la sua veste divenne candida  e sfolgorante.”

I monti, luoghi sacri delle teofanie di Dio. Le montagne sono per eccellenza i simboli del potere divino, il Dio di Israele è un Dio delle montagne (1Re,23)

Luoghi di rifugio per gli uomini, luoghi di teofanie storiche e di rivelazioni divine, luoghi in cui rendere lode a Dio.

Il primo monte che incontriamo nella Bibbia è il monte Sinai, il monte della grande manifestazione del Dio misterioso “Sul far del mattino vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte, un suono fortissimo di tromba, tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da terrore.” (Esodo 19,26)  Una seconda montagna è il monte Oreb descritto nel Primo Libro dei Re. Dio non si presenta nel vento che spacca la roccia, non è nel fulmine, non è nel terremoto, ma in un “mormorio di vento leggero”, una voce di silenzio sottile. Con Gesù abbiamo il racconto del monte delle beatitudini e poi a compimento del tutto “tutto è compiuto” (Gv.19,30) abbiamo il Calvario, il monte della morte, ma a ben guardare anche della vita in cui Giovanni già vede la gloria dell’elevazione, della risurrezione. 

Sul monte noi cerchiamo Dio e mentre siamo noi a salire, è Dio che col suo amore discende e si lascia incontrare.

Buona Domenica

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