Commento domenicale 21/01/2024

Pubblicato da Edoardo Amadio il

III  Domenica del T.O. anno B

(Mc 1,14-20)

San Paolo dirà: “Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo figlio” (Ga 4,4).  Da ragazzo mi chiedevo cosa avesse di speciale quel tempo, di cui parlavano Marco o Paolo, per essere “compiuto” per essere “pieno” e non avevo risposta. Ero fermo ancora al concetto del tempo come il trascorrere delle ore e degli anni, il fluire delle albe e dei tramonti, tempo che non ritornerà più, ciò che è passato è passato per sempre. Poi ho scoperto un altro “tempo”, che lo definisce ciò che in esso avviene. Allora il tempo può essere breve se ti rende felice o non passare mai nella difficoltà, nel dolore, è la tua personale esperienza del tempo e ti accorgi che la gioia o il dolore indicano un tempo diverso dal cronologico, una “pienezza del tempo” e allora anche la nascita e la morte non sono solo cronologia, ma pienezza di tempo. Con Gesù nulla è come prima, Gesù, vero Dio e vero uomo, irrompe nella storia dell’uomo in un modo particolarissimo perché nasce muore e poi risorge e nulla sarà più come prima. In quella storia, in quella pienezza che Gesù ha portato al trascorre del tempo, non interessa più che si sia trattato di Betlemme e dell’anno in cui era governatore della Siria Quirino, è lui il Tempo e anche la Storia d’ora in poi sarà “prima di Cristo” o “dopo Cristo”. Gesù dà ricchezza, completezza, senso e valore pieno a tutta la vicenda umana, E’ Gesù che ha reso il tempo pieno, suo è il futuro e per tutti noi la speranza che il Signore non ci lascerà cadere, ora abbiamo la luce della sua Parola: la salvezza già ora.  

Buona domenica

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