Commento domenicale 22/12/2019

Pubblicato da Edoardo Amadio il

IV DOMENICA DI AVVENTO  anno A

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe …

I romani dicevano che il nome è un “presagio” quasi che il nome traesse la sua verità dalla realtà.

Il nostro commento domenicale sulle “parole” umane, che esprimono la Parola divina, si fissa oggi proprio sui nomi che costellano il Vangelo della liturgia odierna. (Matteo 1,18-24)

Si inizia con Maria che in passato ha avuto decine di spiegazioni. Una etimologia fa risalire il nome Maria sull’egizio  “meri” che significa “bello”, ma il bello egizio o mesopotamico a cui attinge la cultura ebrea, non è il bello classico greco, la perfezione della forma.

C’è una seconda parola egizia che indica bello ed è la parola “nefer” (famosa era la principessa Nefertiti per la sua bellezza) e la stessa parola “nefer” sta a indicare la parte del corpo che va dai polmoni fino alla gola cioè la parte che .. respira, quasi a voler indicare che bello è  il respiro: la vita.

Maria quindi “bella” perché legata con la vita, quella vita che proprio lei ha dato al creatore della vita, al suo stesso creatore come disse Dante: “figlia del tuo figlio” e ancora “tu sé colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.  

Buona Domenica

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