“…È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile” (Col. 1,13-14)
Abbiamo
la redenzione, la salvezza, il perdono dei peccati per l’amore di Cristo Gesù, non
per merito della sue sofferenze quasi che fosse il dolore stesso un merito.
Non entriamo nel mistero della sofferenza perché tale deve rimanere, oggi ci basti pensare che la salvezza poteva avvenire anche diversamente dalla croce, perché Dio è onnipotente; Giovanni Paolo II in “Varcare la soglia della speranza”.
La
Croce di Cristo quindi deve avere un significato diverso della “redenzione”
tramite la croce, noi siamo salvi per l’amore.
La sofferenza, inseparabile dall’esistenza di
ogni uomo, che mette a prova l’orgoglio di essere uomini, fa dire ad un
filosofo: «La dignità di uomo è la maniera in cui io mi
vedo nei vostri occhi». Dio e l’uomo si ritroveranno uno accanto all’altro
e quest’ultimo finalmente vedrà negli occhi di Dio la sua vera dignità, quella
fino ad allora forse solo intravista.
Nella vita del cristiano la sofferenza ha anche
un senso soprannaturale, un modo di ritrovare la propria umanità, la propria dignità
e la propria missione, quello di aiutare i sofferenti e di imitare Gesù legando
la sofferenza all’Amore.
Domenica XXV T.O. anno A “..nel ritirarlo (il salario per il lavoro fatto) però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il Leggi tutto…
Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…
Domenica XXIII T.O. anno A I giovani la sessualità e la coppia. La sessualità è ansia vitale, è aspettativa di vita, è una insaziabile voglia di libertà, di novità, di creatività. Le attese dei giovani Leggi tutto…
Commento domenicale 24/11/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Domenica XXXIV T.O. anno C
Solennità di Cristo Re.
“…È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile” (Col. 1,13-14)
Abbiamo la redenzione, la salvezza, il perdono dei peccati per l’amore di Cristo Gesù, non per merito della sue sofferenze quasi che fosse il dolore stesso un merito.
Non entriamo nel mistero della sofferenza perché tale deve rimanere, oggi ci basti pensare che la salvezza poteva avvenire anche diversamente dalla croce, perché Dio è onnipotente; Giovanni Paolo II in “Varcare la soglia della speranza”.
La Croce di Cristo quindi deve avere un significato diverso della “redenzione” tramite la croce, noi siamo salvi per l’amore.
La sofferenza, inseparabile dall’esistenza di ogni uomo, che mette a prova l’orgoglio di essere uomini, fa dire ad un filosofo: «La dignità di uomo è la maniera in cui io mi vedo nei vostri occhi». Dio e l’uomo si ritroveranno uno accanto all’altro e quest’ultimo finalmente vedrà negli occhi di Dio la sua vera dignità, quella fino ad allora forse solo intravista.
Nella vita del cristiano la sofferenza ha anche un senso soprannaturale, un modo di ritrovare la propria umanità, la propria dignità e la propria missione, quello di aiutare i sofferenti e di imitare Gesù legando la sofferenza all’Amore.
Buona Domenica
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