Commento domenicale 25/06/2023

Pubblicato da Edoardo Amadio il

Domenica XII T.O. anno A

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “…. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.”  (Mt 10,26-33)

Queste parole di Matteo non sono le parole dette da Gesù, ovviamente, e non sono nemmeno quelle della lingua da cui sono state tradotte, cioè il greco perché Gesù non parlava in greco ed il greco dei “settanta”, che tradussero la Bibbia intera, era una traduzione dall’ebraico che ai tempi di Gesù il popolo non capiva più perché parlava in aramaico. Si tratta quindi di una complessa situazione di traduzioni, spesso fatta di intenti o intuizioni dei traduttori che si appoggiavano a testi non sempre uguali e che spesso quindi realizzavano nel tradurre una interpretazione e non sono quindi, come molte parti dei Vangeli, le “ipsissima verba” le vere parole di Gesù, per queste ultime occorre uno studio esegetico ermeneutico davvero complesso.  

Ritorna alla mente il proverbio “Non muove foglia che Dio non voglia” che a prima vista sembra per chi lo dice o pensa un segno di grande fede, in realtà è per lo meno ambiguo, perché chiama in causa Dio direttamente in ogni avvenimento. Ritorna alla mente anche il passo di Giobbe al capitolo primo “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”.

Ed è tutto vero fino a quando diciamo che Dio ha dato la vita e contemporaneamente la morte, invitabile destino di tutte le creature, ma quello che ci sta nel mezzo non è più opera di Dio, ma dell’uomo, degli uomini, capaci di decidere della propria vita e pure di incidere e modificare il corso della creazione, la natura in cui viviamo. Ed è quello che fa grande l’uomo, la sua dignità e contemporaneamente la sua responsabilità. Fede allora non vuol dire “credere” che tutto quello che accade sulla terra sia volontà del Signore.

“Deus caritas est”. Per noi Dio è onnipotente nell’amore e allora qualsiasi cosa chiediamo, quando diciamo “Signore ti prego”, non dobbiamo dire “Se vuoi”, non si implora chi ti ama, che sicuramente è sempre dalla tua parte, ma dobbiamo dire, nel mistero che è Dio, il totalmente altro, “Se puoi”. FEDE È ALTRO, fede significa credere che il Signore Gesù in forza della sua divinità è vivo ed è vicino ad ognuno di noi nei momenti felici e meno felici della nostra vita; fede è credere che non siamo soli, ma che lo Spirito che il Padre ci ha dato saprà darci la forza il calore e la speranza ogni qualvolta lo invochiamo.

Leggevo a proposito di Mt 10,29 che una traduzione più attenta dice: “Eppure nemmeno uno di essi cadrà senza il Padre  vostro.”

Buona domenica

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