Commento domenicale 27/01/2019

Pubblicato da Edoardo Amadio il

III DOMENICA T.O. ANNO C

Oggi parliamo di Vangelo vivo.

In questi giorni si ricorda la “shoah”, il ricordare per non dimenticare i delitti contro l’umanità del secolo scorso, contro gli ebrei, i testimoni di Geova, gli zingari, gli omosessuali e gli oppositori politici, cioè tutti coloro che per motivi razziali o no davano fastidio ai regimi del secolo scorso, regimi il più delle volte applauditi dal popolo … cristiano, anche se non da tutti i cristiani. Si sono quindi costruiti dei campi di concentramento, dei muri e dei fili spinati con l’unico intento della segregazione e poi l’eliminazione.

A guardar bene a leggere la storia come frutto del pensiero umano sociale dei popoli, anche negli anni più vicini a noi non è poi così cambiata “la storia”, come qualcuno pensa tacitando la propria coscienza.

Anche oggi, nella ancora cristiana Europa, abbiamo messo dei fili spinati e parliamo di muri, vedi il Brennero, come pure abbiamo fatto dei campi di “raccolta”; Anche in U.S.A. si parla da tempo di costruire muri e di fili spinati, per non parlare della Libia e dei suoi campi di concentramento, qui meglio chiamarli “lager”, dove negandola si violenta ogni speranza e se qualcuno scappa, lì lo riportiamo. Insomma per coloro che anche oggi danno fastidio allo “status sociale” occidentale, l’unico rimedio è la segregazione così vengono “controllati”, col pensiero che se li lasci lì non esistono.

Ma tu dove sei Signore? Forse per incontrarti dobbiamo andare in uno di quei lager in Libia?

Buona DOMENICA

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