Questa
Domenica il Vangelo ci presenta ancora il tema della ricchezza con la parabola
del ricco epulone e di Lazzaro: e che male c’è nell’essere ricchi? Nessuno e
non sta scritto che io debba disprezzare i beni.
E
che merito c’è nell’essere poveri? Nessuno, nel Libro dei Proverbi leggiamo: “Signore non darmi povertà ..” (Pr.30,8)
Non
c’è condanna per vestire di porpora e di bisso e a banchettare. Anche Gesù
aveva una tunica preziosa, giocata a sorte dai soldati, non disdegnò il profumo
di nardo purissimo, gli piacevano i banchetti e riposarsi dall’amico ricco: Gesù
però ha usato i beni e non si è lasciato usare.
La
colpa dei ricchi, come il ricco epulone della parabola del Vangelo di oggi, sta
quando non si accorgono che a fianco a loro vive una moltitudine di bisognosi,
di poveri e sono proprio questi ricchi che diranno “Signore quando mai ti abbiamo visto assetato, affamato e povero . …”
. (Mt.25,44)
Il
Vangelo di oggi vuole mettere a nudo proprio questa indifferenza alle
ingiustizie.
E
noi?
Noi
dobbiamo fare la nostra parte, coi fatti: con la carità che non sia solo
elemosina; con le parole in ogni occasione; con le azioni e l’impegno anche
politico a favore per esempio di quelle moltitudini del terzo mondo di cui oggi
tanto si parla, genti disprezzate e verso le quali si fa ancora troppo poco.
Dimenticare
l’uomo nell’indifferenza di tutti è dimenticare Dio, .
“In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di
questi piccoli, non l’avete fatto a me.” (Mt.25)
Domenica XXVI T. O. anno A “Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore, ma non andò. Rivoltosi al secondo gli disse Leggi tutto…
Domenica XXV T.O. anno A “..nel ritirarlo (il salario per il lavoro fatto) però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il Leggi tutto…
Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…
Commento domenicale 29/09/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Domenica XXVI T.O. Anno C
“C’era un uomo ricco …” (Lc.16,19-31)
Questa Domenica il Vangelo ci presenta ancora il tema della ricchezza con la parabola del ricco epulone e di Lazzaro: e che male c’è nell’essere ricchi? Nessuno e non sta scritto che io debba disprezzare i beni.
E che merito c’è nell’essere poveri? Nessuno, nel Libro dei Proverbi leggiamo: “Signore non darmi povertà ..” (Pr.30,8)
Non c’è condanna per vestire di porpora e di bisso e a banchettare. Anche Gesù aveva una tunica preziosa, giocata a sorte dai soldati, non disdegnò il profumo di nardo purissimo, gli piacevano i banchetti e riposarsi dall’amico ricco: Gesù però ha usato i beni e non si è lasciato usare.
La colpa dei ricchi, come il ricco epulone della parabola del Vangelo di oggi, sta quando non si accorgono che a fianco a loro vive una moltitudine di bisognosi, di poveri e sono proprio questi ricchi che diranno “Signore quando mai ti abbiamo visto assetato, affamato e povero . …” . (Mt.25,44)
Il Vangelo di oggi vuole mettere a nudo proprio questa indifferenza alle ingiustizie.
E noi?
Noi dobbiamo fare la nostra parte, coi fatti: con la carità che non sia solo elemosina; con le parole in ogni occasione; con le azioni e l’impegno anche politico a favore per esempio di quelle moltitudini del terzo mondo di cui oggi tanto si parla, genti disprezzate e verso le quali si fa ancora troppo poco.
Dimenticare l’uomo nell’indifferenza di tutti è dimenticare Dio, .
“In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l’avete fatto a me.” (Mt.25)
Buona Domenica
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Domenica XXIV T.O. anno A “Tutto ciò che respira dia lode al Signore”. (Sal 150) Nell’Antico Testamento la parola, come avveniva in tutte le culture del Vicino Oriente, non era un semplice alitare, ma una Leggi tutto…