“Giuseppe si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto”. (Mt.24,37-44)
Gesù
fin da piccolo ci racconta Matteo è costretto a scappare in Egitto, il
territorio nemico per un ebreo.
Possiamo immaginare la durezza di una vita per quella famiglia condotta da clandestini in un paese straniero, la fatica a farsi accettare, di trovare un qualche lavoro in mezzo a gente dalla cultura diversa.
Gesù
si mette alla schiera dei deboli, un Dio che condivide la sorte degli esuli e
noi cristiani, chiamati alla sequela di Cristo “non possiamo pronunziare le parole ultime se prima non abbiamo
pronunziato le penultime” (Bonhoeffer)
E
quelle cristianissime parole “Amerai il
prossimo tuo come te stesso” non sono tanto un appello alla bontà
impossibile, quanto parole rivolte alla umana responsabilità.
13/10/2024 Domenica XXVIII T.O. anno B “Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Eb 4,12-13) La materia Leggi tutto…
Un rito che ormai va spegnendosi. Appena entro in una chiesa c’è dell’acqua santa nella acquasantiera, mi ricorda il Battesimo, il mio Battesimo col quale anch’io ho iniziato a far parte della “Chiesa”, una Chiesa Leggi tutto…
29/09/2024 Domenica XXVI T.O. anno B Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!». (Num 11,25-29) Leggi tutto…
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Commento domenicale 29/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
“Giuseppe si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto”. (Mt.24,37-44)
Gesù fin da piccolo ci racconta Matteo è costretto a scappare in Egitto, il territorio nemico per un ebreo.
Possiamo immaginare la durezza di una vita per quella famiglia condotta da clandestini in un paese straniero, la fatica a farsi accettare, di trovare un qualche lavoro in mezzo a gente dalla cultura diversa.
Gesù si mette alla schiera dei deboli, un Dio che condivide la sorte degli esuli e noi cristiani, chiamati alla sequela di Cristo “non possiamo pronunziare le parole ultime se prima non abbiamo pronunziato le penultime” (Bonhoeffer)
E quelle cristianissime parole “Amerai il prossimo tuo come te stesso” non sono tanto un appello alla bontà impossibile, quanto parole rivolte alla umana responsabilità.
Buona domenica
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