Commento domenicale 01/06/2025

Pubblicato da Edoardo Amadio il

01/06/2025 ASCENSIONE DI GESU’ anno C

L’intenzione iniziale di Papa Francesco era di avviare un processo sinodale che vedesse impegnata tutta la Chiesa e tutti nella Chiesa. Ma la maggioranza dei fedeli e pure dei preti è risultata estranea al processo sinodale, non per disaffezione, ma semplicemente perché nessuno ne parla.

Ora ci sono voluti cinque anni perché i vescovi accettassero la proposta di un Sinodo italiano, fortemente voluta da Francesco, poi ci sono stati tre anni dal 2021 al 2024 di studio, discernimento, confronto. Concluso il Sinodo, la prima stesura delle proposizioni finali proposta all’Assemblea delle Chiese in Italia nei primi giorni di Aprile di quest’anno, è stata bocciata (!) dalla quasi unanimità dell’Assemblea sinodale e la nuova stesura e votazione rimandata ad Ottobre. Troppi i soliti auguri del “si faccia..” “si cerchi ..” “si promuova” che tradotto significa che tutto rimane come prima e che non si vuole cambiare nulla, “proposizioni che evitavano ogni possibile rinnovamento e riforma.” (Enzo Bianchi su Vita Pastorale 06/2025))

Terminate le prime due fasi, dopo la consultazione del popolo di Dio nelle Chiese locali e ai successivi momenti di discernimento, siamo in una fase attuativa, ma perché ci fosse più tempo di approfondimento e di maturazione Francesco legiferò che il Sinodo avesse una terza fase di ricezione e di attuazione che si dovrebbe concludere nell’autunno del 2028. Questa fase prevede un percorso di accompagnamento e valutazione a partire dalle Chiese particolari.

“Papa Francesco inoltre è intervenuto sull’istituto sinodale trasformandolo da evento, circoscritto a un’Assemblea di vescovi convocati a Roma per fornire consigli al Papa, in evento in grado di coinvolgere nei processi decisionali tutta la Chiesa e tutti nella Chiesa.”

Il mondo della Chiesa è fermo, in attesa, tutti dipendono da Roma, in un passivo atto di obbedienza che significa non fare, salvo commentare che le chiese si stanno svuotando. Auguriamoci che l’attenzione al tema della sinodalità, che fin dal suo primo saluto in Piazza San Pietro Leone XIV ha riservato, costituisca un incoraggiamento a non fermarsi a metà strada. Il vento soffia forte, non lasciano che soffi invano.            

Buona domenica         

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