Domenica 11 luglio 2021 – XV TOB – Marco 6,7-13

Pubblicato da emme il

Ho un’amica che ogni anno da sola o al massimo in compagnia di un’altra persona compie, rigorosamente a piedi, un cammino di fiducia, che generalmente dura una settimana, senza portare con sé nient’altro che un cambio di vestiti. Niente soldi comunque e in quei giorni di cammino si affida totalmente all’accoglienza, alla benevolenza o al rifiuto, al sospetto, al giudizio di chi incontra sulla sua strada. Le storie che racconta, circa questi viaggi che sta collezionando, sono straordinarie, commoventi. Mettersi in situazione di bisogno, di necessità apre l’altro alla sensibilità, alla generosità, all’accoglienza… ma non è scontato, non è automatico, sia chiaro. Comunque, accetti, disarmato, di restare in balia del suo potere, totalmente consegnato all’umanità, o alla disumanità dell’altro, svestito di te, delle tue difese, dei tuoi artigli. Gesù invia i suoi così… armati semplicemente della fraternità (vanno a due a due) e del potere per scacciare quegli spiriti impuri che possono minacciare e sfigurare innanzitutto il loro sodalizio. Camminare a due a due domanda una profonda purificazione del cuore per diventare segno credibile del vangelo che annunci. E come se io, Vittorio e Adriano fossimo incapaci di dominare, di addomesticare, di ammansire i nostri demoni e pretendessimo comunque di predicarvi comunione, fraternità, comprensione. Quel… a due a due è già vangelo annunciato, è già segno. Per il viaggio solo un bastone, nient’altro. Potrebbe sembrare lo strumento di colui che nel cammino si deve difendere, si deve guardare le spalle. In realtà quel bastone rimanda al cammino nel deserto di un intero popolo, rimanda all’esodo. Quel bastone è segno piuttosto di una fiducia infinita di chi resta in cammino, è il bastone di cui Mosè si serve per separare le acque del Mar Rosso e consentire un passaggio meno rischioso, è il bastone che nel deserto farà sgorgare l’acqua dalla roccia, è anche il bastone che, trasformandosi in serpente, impressionerà il faraone affinché consenta ad Israele di celebrare la Pasqua, il proprio passaggio, è il bastone che nella lotta contro gli Amaleciti Mosè solleva perché se ne esca imbattuti. Il fratello e Dio per il cammino di ogni vita, fiducia da esprimere in questa doppia direzione. C’è un’altra possibile sottolineatura da fare: scuotere la polvere da sotto i calzari là dove non ci fosse accoglienza e ascolto. Potrebbe sembrare la reazione indispettita dell’offeso, di colui che reagisce al rifiuto opponendone un altro. Ma il vangelo precisa che si tratta di una testimonianza da offrire, non di una lezione da impartire. Che ti serva, che possa anche il rifiuto che mi riservi tornarti utile, che possa aiutarti ad abitare con fiducia le relazioni accantonando il sospetto che da sempre contagia la scena del vivere. Il vangelo torna e ritorna, anche stavolta per provare a guarirci.


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