Domenica 26 settembre 2021 – 26° TOB – Marco 9,38-4.45.47-48

Pubblicato da emme il

Scandalizzare e scandalizzarsi. C’è chi si scandalizza per ciò che capita, per ciò che sente, per ciò che vede e c’è chi scandalizza gli altri con ciò che dice, con ciò che fa, con ciò che pensa. Sembra facile schierarsi, mettersi dalla parte giusta. Si sta da scandalizzati con gli scandalizzati contro chi scandalizza. Se non ricordo male il significato etimologico della parola scandalo è inciampo e quindi cadere perché si incespica in qualcosa che si frappone come ostacolo. Ho anche sentito che si tratta del meccanismo mascherato di una trappola che quando scatta fa capitolare la preda. Con chi sto? Troppo spesso e non sempre a ragione stiamo dalla parte degli scandalizzati, come singoli, sovente come chiesa. C’è una domanda che dobbiamo farci: chi sono i veri piccoli, quelli da difendere? Sapete, ho l’impressione che spesso siano proprio coloro per cui ci scandalizziamo. Sì! E credo che sia piuttosto scandalosa quella nostra rigidità che invece di renderci comprensivi, accoglienti rispetto ad altri modi di realizzare l’umano, ci autorizza ad ergerci a giudici spietati e insensibili. Pensiamoci bene. Dall’alto della nostra presunta superiorità morale a volte ne abbiamo davvero per tutti e non ci rendiamo conto che siamo noi quel meccanismo che mette a terra le vite di tanti. Per o contro? Chi non è contro di noi è per noi, sentenzia Gesù. Ecco, dovremmo essere accorti e vigili perché presumendo, un po’ arrogantemente, di indossare sempre i panni di coloro che stanno senza incertezze dalla parte del vero, del buono, del giusto non ci accorgiamo che di misfatti e di ingiustizie ne compiamo tanti e nei confronti di uomini e donne che cercano il loro bene in direzioni altre rispetto a quelle che prospettiamo noi essere le uniche percorribili. Il vero, il bello, il buono, il giusto hanno tante strade per svelarsi, per concretizzarsi. Tanti sono i percorsi possibili verso la piena realizzazione dell’umano di ciascuno, almeno uno per ognuno. È questo il PER che dovrebbe vederci tutti appassionati e tutti schierati convinti che l’unico CONTRO da combattere è quello che rallenta o impedisce ilfiorire dell’umano di ciascuno, lo ripeto non a partire da un’ottusa e univoca idea di uomo e di bene per l’uomo. Nella prima lettura si parla di profezia, chi sono i profeti? Sono coloro che hanno il coraggio di perlustrare le strade dell’uomo al fine di scovarvi i segni di una nuova bellezza e di smascherare le illusioni rispetto a ciò che davvero realizza l’uomo. Fosse pieno, non tanto il tempio, quanto l’accampamento, cioè il mondo che abitiamo, di donne e uomini che ci aiutano ad abitarlo senza scandalizzare nessuno e senza troppo scandalizzarci dei percorsi altrettanto buoni per diventare uomini. L’unico CONTRO è quello che deve vederci uniti nell’osteggiare ciò che si frappone fra il nome, il volto, la storia di ognuno e la sua strada per renderli spazi di autentica umanità.


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