Domenica 31 dicembre 2023 – Santa Famiglia – Luca 2,22-40

Pubblicato da emme il

Le origini della festa liturgica della Santa Famiglia sono tutto sommato abbastanza recenti, ho trovato scritto XVII secolo o addirittura XIX, e comunque legata ad ambiti geografici piuttosto circoscritti. Solo nel 1921, cent’anni fa, diventa festa per tutta la chiesa cattolica. Una festa devozionale il cui obiettivo è offrire un modello a cui potersi ispirare… Auguri! Al di là di quel che raccontano i vangeli dell’infanzia (Matteo e Luca), che sappiamo essere in realtà una rilettura teologica più che biografica, della nascita del protagonista di questa vicenda, il resto della storia, così come la conosciamo attraverso i quattro vangeli, ci lascia tutto sommato a bocca asciutta. Giuseppe sparisce completamente, non compare più nei vangeli, ma anche prima non aveva pronunciato una sola parola. E Maria? La ritroviamo in pochissime occasioni sempre piuttosto problematiche. Nei sinottici si racconta che i parenti di Gesù insieme alla madre andarono a cercarlo per riportarselo a casa, motivazione? Lo ritenevano fuori di sé! Tutto qua, per quanto riguarda i sinottici, neppure sotto la croce ritroviamo Maria. Solo Giovanni ce ne consegna la presenza sotto la croce insieme a quella del discepolo amato. L’unico altro passo in cui Giovanni cita la madre è alle nozze di Cana quando lei gli fa notare che manca il vino e lui, piuttosto aspramente, le dirà: Cosa c’è tra me e te donna? Quindi francamente cosa potremmo raccogliere per lasciarci ispirare nella nostra personale avventura famigliare? Non so! Più che con Maria e Giuseppe il vangelo di oggi ci invita a confrontarci con due anziani che piombano nella scena abbastanza inaspettatamente: Simeone ed Anna che sembrano vedere quel che altri non vedono, neppure i genitori, forse. E cioè che sarà segno di contraddizione, uno che non lascerà i cuori in pace, che piuttosto creerà scompiglio, uno che farà inciampare, uno che scandalizzerà, che perfino metterà gli uni contro gli altri, uno che scardinerà gli schemi, uno fuori dalle righe. E se leggiamo i vangeli questo sarà il Gesù con cui faremo i conti. Questo è il Gesù con cui faranno i conti i suoi. Allora di quale Santa Famiglia stiamo parlando? Di quella e di quelle in cui l’inedito trova spazio e non viene giudicato, in cui l’originalità è riconosciuta e non mortificata, in cui non è scontato ciò che sei ma diventa tesoro da scoprire e valorizzare, in cui i sogni possono spiegare le loro ali senza il timore che vengano tarpate, in cui la fragilità, il limite, la debolezza non sono mascherate e nascoste ma accolte e gestite senza vergogna, in cui i successi sono celebrati ma senza arroganza. Sante le famiglie in cui si impara a fare spazio all’altro di ogni segno per abitare così il mondo, senza intolleranze, senza antagonismi, senza classifiche perché come dice Gesù: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre”.


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