Domenica 7 gennaio 2024 – Battesimo del Signore B – Marco 1,7-11

Pubblicato da emme il

“Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. Dopo questa citazione solennissima dalla prima lettera di Giovanni vi riconsegno quella che potrebbe essere la preghiera di un bel po’ di gente, è una frase simpaticamente provocatoria che ho sentito già tempo fa e che qualcuno mi ha rinfrescato recentemente. Devo usare il dialetto: Signore – se te ghe sì – salvame l’anima – se ha gò – che vada in paradiso – s’el ghe xè. Interessante, che dite? Anche noi potremmo chiederci, insieme a tanti: Dio esiste? C’è qualcosa o non c’è nulla? Perché la caratteristica saliente di questo misterioso Dio in cui diciamo di credere è che non possiamo dire nulla di concreto su di Lui. Di fatto la questione Dio è una questione che in tanti non si pongono più, si parla da tempo di agnosticismo quindi di disinteresse, di indifferenza al tema Dio. È sotto gli occhi di tutti. Potrebbe essere non solo noncuranza ma una scelta precisa, una decisione puntuale: Non abbiamo bisogno di Dio, non è un riferimento determinante. A questo punto cosa fare? Stracciarsi le vesti? Qualcuno incolpa la chiesa per troppa apertura, vedi la benedizione alle unioni degli omosessuali. Tanto che i nostalgici citano Pio X il quale diceva: “Quando avrete modernizzato la Chiesa, quelli che erano dentro se ne andranno ma quelli che erano fuori non entreranno”. Io, un po’ ferocemente direi: ma che se ne andassero pure quelli che non accettano una chiesa in cammino, una chiesa che tenta di leggere i segni dei tempi e non resta blindata nel suo passato infecondo. Qualcuno invece attribuisce alle lentezze e alle chiusure della stessa chiesa la presa di distanza di molti, ne conosco un sacco. Ma stiamo confondendo i piani, chiesa e fede non sono la stessa cosa. È la festa del Battesimo di Gesù e se volete può diventare la memoria del nostro, anche se non è oggi. C’è un’altra frase della Prima lettera di Giovanni che oggi abbiamo sentito: “Gesù è colui che è venuto con acqua e sangue, non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue”. Il battesimo di Gesù è come parto ad una vita altra, immersione radicale nel reale, nel terrestre, nell’umano. Si nasce da sangue e acqua, non solo dall’acqua, anche dal sangue che è l’immagine per dire di una vita che non si risparmia, non si tira indietro. Forse non son capace di credere in un Dio senza volto, ho bisogno di riconoscerne i tratti nelle fattezze di chi non lesina la vita. La fede che la vince sul mondo è quella in chi oggi, come Gesù di Nazareth, ribalta le logiche che governano il mondo: rispondere alla violenza con altra violenza e magari più efferata, nascondere la verità e non cercarla, irridere alla compassione, smantellare il principio di uguaglianza, erodere la libertà, scaricare la responsabilità. La memoria del battesimo, del nostro, ci riconsegni ad una vita che davvero vogliamo segnata non solo dall’acqua.


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