Mercoledì delle ceneri – 2 marzo 2022

Pubblicato da emme il

Quaresima: tempo di combattimento contro lo spirito del male. Nella preghiera di colletta questo ci è detto del tempo che andiamo a cominciare con la liturgia delle ceneri. I cristiani vivono questo tempo come un’occasione per andare incontro alla vittoria con le armi della penitenza. C’è già un Vincitore: Cristo Signore, e la vittoria corrisponde alla sua Pasqua, è il suo passaggio. La quaresima è il tempo del mio passare dall’uomo vecchio all’uomo nuovo, combattendo il male, estirpando in me le sue radici. A quale male dichiarare guerra, visto che è un linguaggio a cui ci stiamo ultimamene abituando? Che cosa devo vincere, da che cosa liberare la mia vita? Ognuno di noi avrà sicuramente qualcosa su cui concentrarsi, un aspetto su cui convogliare le energie per perseguire un certo risultato. Diamoci un obiettivo e lavoriamo per vincere. In questi 40 giorni di deserto smettiamo di accondiscendere al male che ci vince e che solitamente ci mette contro qualcuno. Cerchiamo di capire che il problema spesso non è fuori e non è l’altro. Spesso il problema sta dentro, è mio, sono io. Ci è comodo pensare che il nemico stia fuori, il nemico sta dentro e lo sbaglio che faccio è quello di creargli le condizioni migliori perché stia bene, si trovi a suo agio in me. Le armi, ci dice la Scrittura, sono ancora armi spirituali contro lo spirito del male: il digiuno, l’elemosina, la preghiera. Tutto serve a spostare il centro, a decentrarmi, a ritrovare un equilibrio in un continuo squilibrarmi, a ritornare a me uscendo da me. Cos’è la preghiera se non tornare a dirmi che non posso bastarmi contro l’arroganza del crederlo? Cos’è l’elemosina se non il tentativo che la vita sia dignitosa anche per altri contro l’ingordigia che mi mette al sicuro dalla precarietà? Cos’è il digiuno se non accorgersi che sono un essere di bisogni ma che i miei bisogni non possono rendermi egoista e cieco al bisogno degli altri? Ognuno troverà la sua strada ma per cortesia facciamo in modo che non siano pratiche vuote quelle che mettiamo in atto. L’obiettivo è la vittoria contro lo spirito del male, di quella forza che ci mette contro qualcuno e che può fare vittime. Ricordiamoci che la prima vittima del male a cui acconsento sono io che quel male lo avvallo, lo promuovo, lo firmo.


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