Sabato 15 agosto 2020 – Assunzione della B.V. Maria – Luca 1,39-56

Pubblicato da emme il

Se cerchiamo nei vangeli un passo in cui si racconti cosa sia successo rispetto a quanto celebriamo oggi, non lo troviamo. Neppure la liturgia ci spiega cosa sia avvenuto. La preghiera di colletta ci consegna delle parole che non chiariscono i fatti: “Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria…”. Cosa abbiamo capito? Non molto di più capiremo grazie al prefazio di questa festa: “Oggi la Vergine Maria… è stata assunta nella gloria del cielo”. Fratel MichaelDavide Semeraro insiste su un’idea: Maria ha assunto il divino tanto da essere assunta dal divino. È assunta in Dio, cioè accolta, perché ha assunto Dio, l’ha accolto in una carne che si è fatta sì. I sì che riusciamo a dire generano sovente, se non proprio sempre, il sì degli altri. Più stitici siamo nel dire, un pur pensato, un pur ragionato sì, più prepariamoci ad accogliere il no, magari istintivo, ingeneroso e illogico degli altri. Non è preparare furbescamente il terreno per raccogliere un sì dovuto e quindi poco libero di altri. È far crescere, è far dilatare una mentalità di incontro e di dialogo con l’altro e il suo mondo. È accettare il reciproco contagio, è immaginare che il patrimonio di bellezza che la tua vita esprime contribuirà a rendere meno mediocre la mia e viceversa. E’ supporre che il tesoro che brilla in te farà rilucere anche i miei giorni e i tuoi grazie al tesoro che brilla in me. La luna che così tanto ci affascina non riconsegna forse la luce del sole? E le stelle che siamo andati a contemplare cadenti nei cieli di agosto idem. Il drago che campeggia nel surreale firmamento di Apocalisse insieme ad una donna partoriente è il segno forte e tragico di chi ancor’oggi abita il mondo in modo famelico e con le fauci ancora spalancate vorrebbe ingoiare il dono anziché semplicemente goderne, gioirne. “Maria – scrive fr. MichaelDavide – è colei che è stata capace di fare della propria vita un dono… Oggi celebriamo il rovesciamento della logica del drago, che è la mondanità. Ora tocca a noi trasfigurare la nostra tendenza animale a “divorare” nel nostro più umano mangiare, fino a dare da mangiare persino noi stessi. Maria ha vissuto fino in fondo la logica del rovesciamento della logica del drago… dal divorare al dare… l’assunzione di Maria nella vita di Dio è il coronamento della sua vita donata”. “Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni…”. Il figlio maschio della donna vestita di cielo è quel Gesù che si veste di terra. Quel figlio che chiuderà la sua esistenza spezzandosi in dono dopo aver nutrito l’umanità di tutti a partire, perché no, da quella bella umanità che forse ha succhiato al seno di sua madre. Di cosa nutriamo la nostra umanità e per farne cosa? Perché diventi cosa?


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