Mercoledì delle Ceneri – 14 febbraio 2024 – 2 Corinzi 5,20-6,2

Pubblicato da emme il

“Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza”. Ci riconsegniamo queste parole di Paolo ai Corinzi all’inizio di questa nuova Quaresima. È un tempo che deve diventare propizio quello che andiamo a cominciare. I giorni possono essere tutti uguali anche se di fatto la vita continua a provocarci, a punzecchiarci. I segni non mancano ma possiamo restare indifferenti. Gli appelli ad un di più di vita ci ronzano negli orecchi o ci balzano davanti agli occhi ma possiamo ignorarli dopo averci accalappiati e storditi per un attimo. Si tratta della vita nostra che domanda di andare oltre, di non restare intrappolata nella mediocrità, o della vita di sorelle e fratelli che deve uscire dal guado per non restare travolta dalla fatica. Sto davanti a questo tempo dello Spirito e posso decidere di farmelo scivolare addosso innocuamente, senza che mi scompigli la vita più di tanto o possono prenderlo sul serio e farne il tempo di un reale rinnovamento. Non di un maquillage passeggero, di un restyling superficiale ma di un profondo sconvolgimento. Il segno di questa apertura e di questa disponibilità sono le ceneri che accettiamo ci siano poste sul capo. Convertiti e credi al vangelo sentiranno le nostre orecchie. Ascoltiamole queste parole e non ci siano sussurrate invano. La cenere è il risultato di ciò che è morto. Cosa far nascere di nuovo? L’abbiamo detto altre volte, la cenere contiene la forza chimica di rigenerare un terreno, di sanarlo e di offrirgli energie per nuovi e altri inizi. È curioso che dalla morte germogli vita. Ma se ci pensiamo non è così lontano dall’esperienza che possiamo aver fatto e non è in contraddizione con quanto ci prepariamo a celebrare: la Pasqua di Cristo. Cos’è Pasqua se non vita che viene dalla morte. Ebbene cosa far morire per qualcosa di nuovo venga alla luce? “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza”. Quale nuovo progettare, fin da oggi, di mettere al mondo? Che ci importa celebrare la Pasqua di Cristo se non celebriamo la nostra? Facciamo in modo che non sia sterile il rito che compiamo e il tempo che si distende davanti a noi come tempo di possibilità. Ci fa paura? La paura lasci spazio allo slancio che la speranza può tener vivo. A tutti noi, buon tempo verso il nuovo. 


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